Perché "ORIENTARSI IN NATURA" sull'Appennino Modenese?

Ormai sono trascorsi 25 anni da quando per la prima volta iniziai ad organizzare "orientarsi in natura"  nei territori di  Marano S/P, Guiglia, Zocca e Montese per far conoscere, capire, proteggere e apprezzare il grande valore storico - naturalistico che questi comuni offrono alle persone che entrano per la prima volta in questi territori della Provincia di Modena.

Vorrei mettere in risalto il ruolo che ho cercato di svolgere nei confronti dei ragazzi con "orientarsi in natura" in tutti questi anni:

Tralascio per alcune righe gli aspetti tecnici del progetto e Vi invito a riflettere per un attimo sull'argomento che, dal titolo, potrebbe sembrare di difficile attuazione; niente di tutto questo, perché fin dall'infanzia il gioco riveste una fase determinante per il futuro adulto del ragazzo.

Un ragazzo che non ha giocato sarà un adulto limitato, perché attraverso il gioco si impara a conoscere ed affrontare la realtà, sia essa fisica che sociale, impara a capire che esistono sia il piacere che il dovere, che esistono regole da rispettare e dei valori che regolano la vita delle persone e i rapporti interpersonali. Per questi motivi credo di insegnare nella maniera più semplice, concreta, divertente, utilizzando il gioco "Orientarsi in Natura".

In questo modo faccio conoscere al ragazzo "Il bosco che parla" la sua voce sono il vento, le piante, le foglie, i ruscelli, i sentieri, le impronte degli animali, mulini, oratori, e tante altre emergenze che il nostro territorio possiede.

 

La formula del gioco:

Per farla breve, vengono preparati dei pacchetti didattici e con lezioni di topografia, orientamento e prove pratiche i ragazzi, suddivisi in tanti gruppetti che portano il nome degli animali che vivono nel nostro territorio (prede e predatori), muniti di carta topografica e bussola, vanno alla ricerca degli aspetti storici - naturalistici nel "bosco che parla".

Tutto questo, a differenza di tante altre volte che guardiamo la natura attraverso il finestrino di una macchina, rende più familiare il mondo naturale che ci circonda e impariamo a "camminare" per "conoscere", per "capire", per "proteggere" il mondo che ci circonda.

 

Gli obiettivi:

  1. Conoscere la nostra storia attraverso un gioco.
  2. Conoscere le emergenze naturalistiche e paesaggistiche del nostro territorio.
  3. Sviluppare la capacità del rispetto della natura
  4. Sviluppare la capacità di osservazione.
  5. Sviluppare la percezione dello spazio.
  6. Sviluppare e coordinare l'attività motoria in ambiente
  7. Sviluppare la concentrazione.
  8. Sviluppare lo spirito di collaborazione.
  9. Imparare a conoscere le proprie capacità e i propri limiti.
  10. Saper leggere il proprio territorio utilizzando carte da orienteering.
  11. Favorire la cultura del movimento e del gioco per ragazzi, adulti, terza età, disabili.

 

Le materie che si possono trattare:

  1. SCIENZE MATEMATICHE: proporzioni delle distanze (scale), profili altimetrici, angoli azimutali.
  2. EDUCAZIONE TECNICA: verifiche delle misure (mappe, spazi aperti, studio delle piante di scuola, case. Terreni, boschi).
  3. GEOGRAFIA: studio delle cartine topografiche, segni convenzionali.
  4. EDUCAZIONE ARTISTICA: disegni effettuati utilizzando i segni convenzionali.
  5. EDUCAZIONE FISICA: sviluppo della resistenza organica e muscolare, corsa con impegno intellettuale

 

La zona scelta per “Orientarsi in Natura”:

Il territorio dell’"Unione terre di Castelli" è ricco di zone adatte per svolgere attività di questo genere, ma dovendo scegliere, ho scelto la frazione di Maserno nel Comune di Montese per le sue caratteristiche naturalistiche, paesaggistiche e storiche.

L'itinerario programmato, passando tra vecchi castagneti, tocca piccoli borghi rurali come Iola, Cà Fontana, Maserno Vecchio, inoltre passa per il Mulino delle Covraie del 1600, arriva a Monteforte con i ruderi del vecchio castello e un semplice oratorio con un caratteristico campanile a vela; all'interno dell'oratorio un ciclo di affreschi che risalgono al XV sec., inoltre, attraversa castagneti secolari ancora gestiti dall'uomo passa per Monte Saltino dove vivono famiglie di caprioli, daini e cinghiali; si ritorna a Maserno dove da 37 anni opera il centro Ecochiocciola, un centro nato con una vocazione didattico-pedagogia sulla natura.

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